«È venuto il momento — scriveva il sindaco di Firenze Giorgio La Pira a papa Paolo VI nel febbraio del 1970 — di abbattere i muri e di costruire ponti. È giunto il momento, cioè, di superare qualunque divisione e ogni contrasto fratricida per edificare solidi legami di collaborazione, del dialogo inter-religioso. Senza uno sforzo tenace e vigoroso in questa direzione, sarà estremamente difficile se non impossibile la costruzione della pace nel Mediterraneo e nel mondo contemporaneo».
Oggi, quanto mai prima, il Mediterraneo è tornato ad essere al centro della cronaca italiana e internazionale. Centinaia di persone ogni giorno lo attraversano con la speranza di raggiungere un futuro migliore: sempre più chiara risulta la correlazione tra gli eventi che si susseguono nei Paesi affacciati su di esso, mettendo in luce il ruolo nevralgico assunto dal Mediterraneo nella scacchiera internazionale. I conflitti e le violente tensioni che da alcuni anni sconvolgono alcuni Paesi della sponda sud e la necessità di risolverli quanto prima giungendo a una soluzione pacifica e condivisa rappresentano per l’Europa e per gli Stati che si affacciano sul Mediterraneo una delle più grandi sfide per i prossimi anni.
Consapevoli del ruolo assunto sul piano politico e sociale dal Mediterraneo, culla della cultura occidentale e delle tre religioni monoteiste, nonché dai Paesi che su di esso si affacciano, da anni cerchiamo – nel nostro piccolo – di gettare le basi per la costruzione di un ponte di dialogo e condivisione tra ragazzi provenienti da diversi Paesi del Mediterraneo, realizzando in concreto quell’incontro di popoli tanto caro a La Pira.
È proprio in questo percorso che s’inserisce il nuovo progetto che i giovani che si occupano dell’Attività Internazionale dell’Opera, con la collaborazione della Fondazione Giorgio La Pira.
“Una Finestra sul Mediterraneo” è il progetto che i giovani dell’Opera per la gioventù Giorgio La Pira portano avanti da alcuni anni con l’obiettivo di approfondire i principali eventi di attualità che interessano i Paesi sul Mediterraneo. E di interrogare chi legge su come gli accadimenti apparentemente lontani pongano domande dirette a ciascuno di noi, diventando occasioni essenziali di discernimento e formazione.
Per quanto modesto, questo progetto nasce dalla necessità di avere uno sguardo più ampio e aperto sulla realtà che ci circonda, facendo nascere nei giovani l’interesse e la curiosità verso realtà lontane, ma mai come oggi così vicine. Conoscere per capire e comprendere, conoscere per avere gli strumenti che ci permettano di essere partecipi e non solo spettatori del mondo che ci circonda.