Continua incessantemente la guerra in Iraq, continua senza fermarsi un secondo e con la classica brutalità che caratterizza ogni guerra. Nel mese di dicembre l’esercito iracheno ha proseguito l’assedio alla città di Mosul, concentrando l’attacco nella parte Est della città, lo stato Islamico ha risposto difendendo duramente i punti strategici e rendendo durissima l’avanzata delle forze irachene. Allo stesso tempo nel mese di dicembre l’Isis ha organizzato svariati attacchi bomba a Baghdad uccidendo decine di civili.
La tensione resta massima, si teme che il conflitto duri ancora alcuni mesi e che molti civili decano di scappare dalle zone più colpite.
Di seguito un report sulla situazione aggiornata al 18 gennaio 2017 del quotidiano “La Stampa”:
“Il capo delle forze anti-terrorismo, le unità d’élite dell’esercito iracheno, generale Talib al-Sheghati ha annunciato la liberazione della “sponda sinistra” di Mosul, cioè la parte a Est del fiume Tigri della capitale del Califfato in Iraq.
L’annuncio arriva a tre mesi dall’inizio dell’offensiva. Nella battaglia sulla sponda Est sarebbero stati uccisi, secondo il comando iracheno, 3300 combattenti dell’Isis, circa un terzo del contingente che difendeva l’intera zona di Mosul. Le perdite irachene sarebbero fra i 1000 e 2000 morti, ma non ci sono dati ufficiali.
I jihadisti si stanno fortificando a Ovest del fiume dove ci sarà l’ultima resistenza, anche perché l’Intelligence irachena ora ritiene che Al-Baghdadi sia ancora in città e ha scarsissime possibilità di sfuggire all’assedio. Tutte le principali vie di fuga verso la Siria sono state tagliate.”