Ha parlato di una vittoria per la democrazia il premier tunisino, Youssef Chahed, commentando a caldo la fiducia ottenuta dal Parlamento per la sua nuova squadra di governo. “Le crisi non possono essere risolte che nel rispetto della Costituzione e passando dal Parlamento”, ha detto Chahed precisando che “si tratta di un processo adottato sin dall’inizio. Mi felicito anche con il presidente della Repubblica che ha fatto appello al rispetto del parlamento e a rivolgersi ad esso per la risoluzione delle crisi. Ora il governo deve occuparsi dei problemi della gente riducendo il deficit e spingendo verso la crescita economica. I nostri sforzi si concentreranno nei prossimi mesi a sorvegliare i circuiti di distribuzione per ridurre i prezzi, lottare contro le importazioni anarchiche e migliorare le infrastrutture e lo sviluppo locale”, ha dichiarato il premier. Il governo veglierà anche ad attenuare le tensioni politiche prima delle scadenze elettorali del 2019 facendo il possibile per sensibilizzare i cittadini ad andare a votare, per non andare incontro ad un tasso di astensione importante, come quello riscontrato nelle elezioni comunali del marzo scorso. Giornata importante anche per il neo ministro del Turismo, René Trabelsi, uomo d’affari di confessione ebraica, che ha definito “storica per lui e per la Tunisia il voto di fiducia odierno”. Non succedeva dal 1956 che un ministro di fede ebraica facesse parte di un governo della Repubblica tunisina. “Farò tutto il possibile per applicare le nuove idee al fine di migliorare il settore turistico” ha detto Trabelsi precisando di “poter contare sulla sua esperienza ultraventennale in campo turistico”. (ANSAmed).