Turchia

Anche la Turchia costruisce il suo muro

Mentre l’Ungheria prosegue la costruzione del muro al confine con la Serbia, con un costo previsto di 123 milioni di euro, anche la Turchia allestisce la sua barriera anti-immigrati. Ne ha completata metà, per un totale di 290 chilometri, al confine con la Siria. Lo ha reso noto Ergün Turan, presidente della Toki, l’ente di Ankara per l’edilizia pubblica, che coordina i lavori con i ministri della Difesa e delle Finanze. La barriera, composta da blocchi di cemento di tre metri di altezza e due di spessore, è sormontata da un metro di filo spinato. Oltre al muro, eretto con lo scopo dichiarato di aumentare la sicurezza evitando ingressi illegali, sono stati costruiti 260 km di strade e torri di controllo. Complessivamente, Turchia e Siria condividono un confine lungo 911 km.
Il “muro della vergogna”, come lo hanno definito in molti, si trova tra la Turchia e il Rojava. Il primo ministro turco Binali Yildirim ha espresso critiche nei confronti del muro tra gli Stati Uniti e Messico, cosa che in molti hanno considerato un’ipocrisia: “state costruendo muri, ma i muri non sono mai una soluzione. Saranno finalmente abbattuti come il muro di Berlino che si trovava lì per anni”, ha detto il primo ministro turco in occasione dell’incontro con il suo corrispettivo britannico Theresa May, a gennaio.
Il muro turco è stato criticato dall’amministrazione autonoma del nord della Siria (Rojava), che ha dichiarato che si tratta di uno sforzo per dividere i curdi che vivono da una parte e dall’altra della frontiera e anche una violazione della sovranità popolare, che è in corso di costruzione sul suolo siriano.
Il ministero degli esteri siriano e degli espatriati ha anche condannato il muro e ha chiamato il segretario generale delle Nazioni Unite e il presidente del Consiglio di sicurezza dell’Onu a far cessare le aggressioni della Turchia qualificando il muro come “violazione del principio dei rapporti di buon vicinato” secondo l’agenzia Sana. La costruzione del muro al confine tra Siria e Turchia è iniziata nel 2014 e dovrebbe essere completata entro la prima metà di questo 2017 secondo una previsione del ministro della difesa Fikri Işık del novembre dello scorso anno.
L’impresa Toki, famosa per la costruzione di blocchi di appartamenti nelle città curde distrutte in Turchia, è responsabile della costruzione di due terzi del muro. L’ agenzia, direttamente sotto i poteri del primo ministro dal 2003, ha costruito dei posti di polizia e dei posti di controllo di alta sicurezza nel sudest della Turchia. Toki sarà anche a capo del progetto controverso di ricostruzione delle città e dei distretti nella regione dominata dai curdi, distrutti durante gli scontri tra le forze di sicurezza e i giovani curdi (Yps) che avevano dichiarato l’autonomia a causa delle ingiustizie di cui erano vittime.
Il regolare commercio e gli affari degli abitanti che fornivano dei redditi a molte famiglie che vivono nella regione sono state interrotti e i rifugiati sono vittime anche della violenza delle guardie di frontiera turche. Human Rights Watch ha dichiarato che le guardie di frontiera turche sparavano e picchiavano i richiedenti asilo siriani che tentavano di raggiungere la Turchia, provocando morti e gravi ferite. Dopo il controverso accordo sull’immigrazione di Ankara con l’Ue, destinato a frenare i flussi migratori verso l’Europa, la violenza contro i rifugiati siriani è aumentata.

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