Marocco

La donna: tra dinamismo e conservatorismo in Marocco

Il 25 Novembre è stata celebrata la giornate internazionale contro la violenza sulla donna, un’occasione importante per riflettere sulla situazione femminile nei Paesi del nord Africa, quali il Marocco. Qui sfortunatamente la giornata non è iniziata nel migliore dei modi, a causa di una trasmissione televisiva mattutina molto seguita sulla rete nazionale 2M; Il canale ha creduto di fare cosa utile alle signore diffondendo un video-tutorial su come coprire con il trucco i lividi da botte. «Come nascondere le tracce di violenza con il maquillage», questo il titolo della lezione. La Rete è insorta ed il canale ha cancellato il video dal suo sito on demand e ha inviato ai telespettatori una nota di scuse, per la «mancanza di sensibilità», per «l’errore editoriale», «a dispetto di molti anni di lotta a fianco delle donne».
Tutto ciò ben chiarisce quanto ancora si debba fare per migliorare la situazione di milioni di donne magrebine e non solo. Ma il governo del Marocco ha già fatto alcuni passi avanti, attuando azioni concrete. Il ministero della Famiglia, della solidarietà, dell’uguaglianza e dello sviluppo sociale ha, infatti, annunciato la 15ma campagna nazionale contro la violenza sulle donne, che ha preso il via Venerdì 31 Novembre per protrarsi fino al 20 Dicembre. La campagna ha come obiettivo – si legge in un comunicato diffuso dal ministero – l’approfondimento del dibattito sul fenomeno della violenza contro le donne nei luoghi pubblici e l’elaborazione di proposte e piani d’azione regionali per arrivare a uno spazio senza violenza. Fra le varie attività, il programma della campagna nazionale prevede la diffusione di spot pubblicitari per televisione e radio e l’organizzazione di convegni a livello nazionale e regionale. Al programma parteciperanno anche i consigli comunali di Rabat, Casablanca e Marrakech.
Inerente a quest’iniziativa governativa è stato anche il Forum regionale dell’imprenditoria femminile, svoltosi a Marrakech dal 30 novembre al 3 dicembre. Nell’ occasione si sono riunite le donne a capo di imprese e alla guida di cooperative regionali che operano nei settori chiave dell’economia regionale, quali il turismo, l’artigianato, l’agricoltura e i servizi. È stato inoltre allestito un salone dedicato ai prodotti dell’imprenditoria al femminile nella regione di Marrakech-Safi, organizzato per promuovere la produzione femminile sul territorio marocchino e a livello internazionale.
Ma, nonostante questi importanti e fondamentali progetti, resta ancora estremamente critica la situazione delle donne nelle zone rurali, dove si registra un alto numero di bambine date in sposa non ancora maggiorenni. Secondo l’ultimo censimento del 2014, ben 45.800 sono le bambine vittima del fenomeno dei matrimoni di minorenni, di cui il 55,9% proveniente da un contesto rurale (dati Hcp, Alto commissariato al piano del Marocco).
Progresso e conservatorismo sono perciò i due volti della situazione femminile marocchina, ma anche lo specchio dell’intero Paese. Oggi il Marocco si alterna, infatti, tra dinamismo e tradizionalismo eccessivo, si mostra tra gli stati nordafricani più sicuri e economicamente attivi, ma vede al governo un sovrano che ancora, malgrado il suo aspetto moderato, gestisce l’intero sistema politico dall’alto.

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