Dopo il divieto di produzione e vendita del burka in Marocco (vedi https://www.operalapira.it/marocco-5/) , l’Algeria ha deciso di proibire sia in tv che in radio la presenza di predicatori religiosi dai toni estremisti, dei salafiti, dei veggenti e dei medici ciarlatani.
L’Autorità di regolazione dell’Audiovisivo (Arav), insediatasi circa un anno fa, ha pubblicato un documento che elenca le regole che i canali radio televisivi devono osservare riguardo al trattamento di argomenti religiosi.
Questo provvedimento è stato dovuto all’aver visto moltiplicarsi i passaggi di questi predicatori sulle tv algerine, e mira “a liberare la fede dai ciarlatani e da ogni sorta di fantasmagoria”.
“Non è ammissibile che la religione possa essere fatta oggetto di speculazione o manipolazione mediatica a fini politici o partigiani. Speriamo con il tempo di vedere i nostri predicatori tornare spontaneamente ad attenersi ad un discorso dottrinale conforme alle credenze locali e a far prova di non adesione a correnti di pensiero ostili alla modernità, alla concordia civile o alle nostre tradizioni ancestrali, ivi compreso il nostro modo di vestire”, indica in un comunicato l’Arav.