Arabia Saudita

Il ruolo dell’Arabia saudita nel conflitto dello Yemen

ormai sono sono passati quattro anni da quando la situazione nello Yemen è peggiorata, L’instabilità è amplificata dai conflitti interni di ogni singolo Stato, che assumono una natura regionale per coinvolgimento di altri paesi, nel contesto geopolitico mediorientale.
Ma in questo articolo vorrei innanzitutto tirare la intenzione del lettore un particolare problema cioè quello del conflitto nello Yemen e come l’influenze di alcuni paesi incideranno su finire della guerra nello Yemen.
Arabia saudita e la Siria si affrontano per l’per l’egemonia nell’area ha esacerbato ostilità già esistenti, come prova la guerra civile nello Yemen,che ne vede la partecipazione su fronti contrapposti.La precarietà politica e statuale dello Yemen nasce da una lunga storia di conflitti, scarsità di risorse economiche e violenza. Prima del 1990, lo Yemen era composto da due Stati separati, Yemen del Nord e Yemen del Sud. Nel 1962, un colpo di Stato contro la monarchia dello Yemen del Nord.
Questo portò ad una guerra civile di otto anni, che coinvolse l’Egitto, l’Arabia Saudita, la Giordania, l’Unione Sovietica e gli Stati Uniti. Lo Yemen del Sud, che ottenne l’indipendenza dall’Inghilterra nel 1967,sperimentò anch’esso una guerra civile, breve ma estremamente sanguinosa nel 1986.
Nord e Sud si unificarono nel 1990, sotto la presidenza di Ali Abdullah Saleh, che avrebbe governato per 33 anni mantenendo una presa ferrea sull’apparato militare, imponendo brutali misure restrittive ai dissidenti e posizionando familiari e uomini a lui fedeli nei ruoli chiave del Governo e dell’esercito. Tuttavia, è importante rilevare come il Governo centrale non abbia mai esercitato un pieno controllo del territorio, soprattutto delle aree rurali sia del Nord sia del Sud del Paese.
Storicamente, lo Stato yemenita ha ottenuto potere e legittimità da una rete diversificata di gruppi tribali che governavano a livello locale, piuttosto che imponendo leggi in modo uniforme in tutto i paese.
Tra il 2013 e il 2014, gli Houthi hanno continuato a scontrarsi con il Governo yemenita,nonostante la partecipazione a colloqui internazionali, volti a integrare il movimento nel Governo e nella stesura di una nuova Costituzione. Gli Houthi hanno conquistato la capitale Sana’a nel settembre del 2014, ma si sono ritirati in seguito ad un Accordo mediato dall’ONU che ha costretto Hadi anominare un Governo più inclusivo, che non è riuscito, tuttavia, a stabilizzare il Paese, poiché nel gennaio del 2015 gli Houthi hanno ripreso la capitale, costringendo alla fuga il Presidente controllando buona parte dello Yemen Occidentale.
Il 26 marzo del 2015, fu stato il principale alleato dello Yemen, l’Arabia Saudita, che fa parte di una coalizione che include il Bahrain, il Qatar, il Kuwait, gli Emirati Arabi Uniti, l’Egitto, la Giordania,il Marocco, il Sudan e il Senegal, ha iniziato una campagna aerea contro i ribelli Houthi.
Contemporaneamente, l’Arabia Saudita ha accusato l’Iran di sostenere, dal punto di vista finanziario e militare, gli Houthi, data l’appartenenza di entrambi allo Sciismo.
Secondo molto osservatori, la guerra civile nello Yemen si è trasformata in una guerra per procura tra Arabia Saudita e Iran per l’egemonia nella Regione.
Il rapporto di Riyadh con lo Yemen ha radici lontane e complesse allo stesso tempo; in Regione, contemporaneamente, i sauditi ritengono lo Yemen un Paese problematico fatti,eccessiva influenza nella regione e popoloso,situato proprio nel “loro cortile di casa”, che richiede, per ciò, attenzione e cautela.
Per questa ragione, i leader sauditi hanno attuato una politica di contenimento e assistenza,fornendo a qualsiasi regime fosse al potere a Sana’a un sostegno sufficiente per evitare il collasso dello Stato, anche se un certo livello di disfunzionalità è stata giudicata indispensabile.
Infatti , uno Yemen forte è sempre stato visto come una minaccia per la sicurezza interna saudita, tuttavia, negli ultimi anni, una preoccupazione costante dell’Arabia Saudita è stata il possibile crollo economico dello Yemen, il paese più povero e popoloso della Penisola Arabica, con il conseguente afflusso incontrollato di migranti economici. Nell’aprile del 2013, il regno Saudita annunciò un giro di vite sull’afflusso di operai illegali,a seguito del quale centinaia di migliaia di yemeniti furono espulsi, e la costruzione di una recinzione di 1.500 km lungo il confine saudita-yemenita, progetto finalizzato ad arginare il flusso Sud-Nord di migranti economici, di contrabbandieri e militanti islamisti.
Negli ultimi decenni, è emersa una forte contrapposizione ideologica tra la wahabita Arabia Saudita e gli zaidi, gruppo che non è presente soltanto nello Yemen del Nord, ma anche nel Sud del regno saudita.
In precedenza, il regno saudita aveva sostenuto l’imamato zaidita, una monarchia religiosa,nella sua lotta contro i nazionalisti arabi e le forze tribali anti-establishment durante gli anni Sessanta,in un momento storico durante il quale i gruppi islamisti erano considerati un contrappeso ai movimenti laici nel Golfo.Durante il primo decennio del nuovo millennio, l’Arabia Saudita si è concentrata sulla lotta contro l’estremismo islamico e lo Yemen, una importante base operativa per i militanti di Al-Qaeda,è divenuto un campo di battaglia strategico per i funzionari antiterrorismo sauditi. È interessante notare come i rami sauditi e yemeniti di Al-Qaeda abbiano cooperato tra loro nei primi anni Duemila,prima di fondersi nella formazione Al-Qaeda nella Penisola Arabica (AQAP) nel 2009. Per quanto concerne l’altro protagonista del contesto geopolitico, l’Iran, è possibile affermare
che, sebbene il suo coinvolgimento in Yemen sia meno documentato, certamente non è meno complesso di quello dell’Arabia Saudita. Prima della rivoluzione islamica del 1979, il regime dello Scià aveva cooperato a stretto contatto con Riyadh nel sostenere l’imamato, e aveva buone relazioni con l’amministrazione coloniale inglese, che dominò gran parte dello Yemen meridionale fino al1967.
Dopo le rivoluzioni nel Nord e nel Sud dello Yemen e in Iran, la Repubblica Araba dello Yemen mantenne buoni rapporti con l’Arabia Saudita e con l’Iraq di Saddam Hussein, e conseguentemente assunse una posizione di opposizione verso l’Iran. Al contrario, lo Stato socialista formatosi nel Sud dello Yemen diventò un alleato di Teheran, essendo entrambi forti oppositori del colonialismo occidentale e delle monarchie del Golfo.
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